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La cultura più antica della nostra regione rimane ancora marginalizzata. Negli ultimi decenni il potere istituzionale o ecclesiastico è intervenuto per normalizzare e depurare feste popolari altrimenti creative e bellissime: la storica Piedigrotta, le celebrazioni per 'O Munacone alla Sanità, le irriverenti ma umanissime invocazioni delle "parenti" di San Gennaro. Ma le più antiche tradizioni non possono fare a meno di contenere un elemento in qualche modo "bacchico": le nostre feste, anche quelle più autenticamente religiose, travalicano il momento della fede cattolica e si uniscono a riti di remote divinità pagane, ad un mondo arcaico e magico lontanissimo nel tempo. Per fortuna da qualche tempo si tenta in molti luoghi di valorizzare le feste popolari, imparando a viverle proprio per la loro particolarità. Questo libro ne tenta una prima mappa, ma è soprattutto una sorta d'invito: conoscere e partecipare a queste tradizioni, esplorando da protagonisti e non da spettatori le più belle pagine culturali delle nostre città e dei più piccoli borghi.